Ho vissuto i miei cinquant'anni di vita studiando,  lavorando e rispettando sempre  le regole che ci siamo creati in questa nostra società.  Mio nonno era un falegname, mio padre  era un falegname,  io sono un ingegnere elettronico,  mi occupo di automazione di impianti industriali  ed ho capito che siamo sulla strada sbagliata. Non prendetemi per un filosofo, perchè io mi sono sempre occupato di risolvere problemi tecnici su impianti industriali. per cui mi ritengo principalmente un tecnico e quando faccio delle affermazioni è perchè so che tecnicamente si possono realizzare.

Il 2012 è stato un anno che ha segnato per me,  l’inizio di una nuova visione del mondo.
Precedentemente mi ero sempre tenuto lontano dalla politica e da tutti quelli che dichiaravano di volere o poter risolvere i problemi della società contemporanea, credo per via della consapevolezza della poca chiarezza delle vie che portano al potere, ma soprattutto per un rifiuto interiore al concetto stesso di potere così come viene esercitato oggi da coloro che decidono le sorti del nostro futuro.


Dato che, da ragazzino,  ho avuto la fortuna di avere esperienze quotidiane di contatto con la natura,  l’acqua del fiume Liri a Sora,  la bevevo,  ho nella mia mente il ricordo del profumo che si respirava sulle sponde del fiume.  Oggi provo una certa rabbia nel vedere che queste cose vanno sempre più scomparendo,  all’inizio mi sembrava un danno abbastanza limitato ma oggi mi rendo conto che la situazione è ben più grave rispetto a quella che ho potuto constatare dalle mie esperienze dirette.

Oltre all’evidente ingiustizia sociale a livello planetario, sicuramente queste sono le ragioni che mi hanno spinto a pormi delle domande, a darmi delle risposte ed a prendere la decisione di dedicare il resto della mia vita nel dare il massimo contributo per costruire un futuro migliore.

La prima cosa che ho fatto è stata quella di scrivere  i principi base, secondo me, condivisibili dalla maggioranza degli abitanti della terra,  sui quali costruire le nuove regole su cui fondare questo nuovo sistema sociale.

Successivamente ho elaborato la bozza di una proposta da lanciare all’attenzione di tutte quelle persone sufficientemente sensibili da rendersi conto della necessità di questo cambiamento, 
  mi sono reso conto che esistono milioni di persone, che come me,  hanno preso coscienza della necessità di questo cambiamento e giustamente ognuno cerca di reagire nei modi più disparati.
Come unire le nostre forze è diventato il problema principale a cui trovare al più presto una soluzione,  io stesso mi sono unito a diverse iniziative che ho ritenuto valide ( 
www.censimentoglobale.it,   it.wiser.org,   www.freeworldcharter.org/it,  www.noinet.eu,   www.mappamondonuovo.org  ) ma purtroppo mi rendo conto che questo non può bastare,  è necessario coinvolgere tutta la gente comune,  trasmettere a tutti la certezza che senza un radicale cambiamento l’autodistruzione è assicurata.


A me sembra tutto talmente chiaro, che non riesco a rendermi conto, come fanno le altre persone a non capire.  Quando dici a qualcuno,  che oggi il denaro non serve più a niente,  che è solo una sovrastruttura ereditata dal passato,  automaticamente passi per un folle eretico,  ma in realtà ho la certezza di essere nel giusto,  quello che conta nella realtà non sono gli zeri del tuo conto in banca ma la qualità della vita di ogni giorno vissuto.  Noi per vivere bene e quindi per avere una buona qualità di vita,  abbiamo bisogno di aria pulita,  di acqua pulita, di cibo buono e di buoni rapporti con il nostro prossimo (delle persone che abbiamo attorno).

Per ottenere queste cose,  dobbiamo preoccuparci dell’ambiente in cui viviamo e delle persone che abbiamo attorno.  Se non ci si preoccupa di garantire una qualità di vita minima a tutte le persone,  non possiamo vivere bene nemmeno noi,  né moralmente (io non mi sento bene,  quando penso che migliaia di bambini ogni giorno muoiono e soffrono la fame ) né praticamente (la maggior parte degli episodi di criminalità avvengono perché intorno a noi ci sono persone fortemente disagiate che non vivono un buon livello di qualità di vita ).

Io mi chiedo,  come si fa a non capire queste cose, i principi scritti sopra,  derivano essenzialmente da queste considerazioni.  Come si fa a dire che non c’è lavoro,  quando siamo circondati da situazioni ambientali disastrose che andrebbero risanate ed abbiamo intorno migliaia di persone che vivono una vita di qualità inaccettabile.

Le grandi multinazionali dovrebbero essere in prima fila nel perseguimento degli obiettivi proposti ,  invece come possiamo vedere,  l’obiettivo principale,  che quasi ogni persona e la quasi totalità delle società private hanno,  è il cieco perseguimento del proprio profitto personale  ....

 

 

Il 28 agosto del 1963  Martin Luther King disse

 " I have a dream " 

Io sono nato dopo 33 giorni, sono un perfetto sconosciuto 

ed oggi dico

 " I have a big dream "

 

Voglio che la terra, diventi un luogo  dove al centro ci sia la persona, non il profitto,

 un luogo dove la persona vale per il suo essere e per le sue azioni, non per i suoi averi.

 

 

 

Aldo Salvatore Coraggio